Un’assicurazione sulla vita o più precisamente una polizza temporanea caso morte è uno strumento utile, anzi indispensabile se ti trovi in una o più delle situazioni che ti riporto:
- Sei la fonte principale del reddito della tua famiglia.
- Hai il coniuge a carico.
- Hai figli a carico.
- Hai familiari a carico.
- Hai acceso un mutuo.
- Hai rate in corso.
- Hai un affitto da pagare.
- Hai altri debiti pregressi.
Perché un evento come la premorienza ridurrebbe in modo irreversibile le entrate finanziarie, lasciando in grossissime difficoltà economiche i tuoi cari.
Per capire quale possa essere il capitale più adeguato alle tue esigenze, ti consiglio di partire dall’analisi che ricostruisce l’importo esatto della rendita che spetterebbe al coniuge e ai figli in caso di decesso riconducibile o non all’attività lavorativa.
Ecco un breve esempio:
Giorgio, commerciante, nato il 10.10.72, coniugato con Anna. Ha due figli: Giulia e Matteo. Il suo reddito annuo imponibile 32.500 €. Giorgio vanta un’anzianità contributiva di 21 anni e 1 mese. Un brutto giorno viene a mancare. Giorgio era convinto che la previdenza pubblica sarebbe stata adeguata a soddisfare le necessità della sua famiglia.
Vediamo assieme quanto lo Stato erogherà ai superstiti e in quali casi:
- La rendita annua (INPS) scatta in caso di decesso non riconducibile all’attività lavorativa; in questo caso:
alla moglie Anna spetterà: 4.022,39 € all’anno
alla figlia Giulia spetterà: 1.340,79 € all’anno
al figlio Matteo spetterà: 1.340,79 € all’anno
- La rendita annua (INAIL) scatta in caso di decesso riconducibile all’attività lavorativa; in questo caso:
alla moglie Anna spetterà: 8.097,60 € all’anno
alla figlia Giulia spetterà: 3.239,04 € all’anno
al figlio Matteo spetterà: 3.239,04 € all’anno
È del tutto evidente che la rendita INPS di 558 € al mese o quella INAIL di 1.214 € sarebbero del tutto insufficienti per sostenere finanziariamente la famiglia di Giorgio. Ecco perché, in casi come questo, è indispensabile una copertura assicurativa sulla vita.


