La previdenza pubblica viene erogata con tre diversi sistemi: retributivo, misto e contributivo.
La previdenza pubblica viene erogata con tre diversi sistemi: retributivo, misto e contributivo. Ti riporto tre esempi concreti. Immagina che queste tre persone percepiscano un reddito di 30.000€ e svolgano la medesima professione.
- Giuliano insegnante universitario di diritto penale, nato il 10.10.1952; andrà in pensione con una anzianità contributiva 44 anni e 1 mese. Ad oggi ha un’anzianità di servizio di 44 anni. Il tipo di sistema applicato al calcolo della pensione è il retributivo e avrà un reddito da pensionato che sarà del 109,2% rispetto al suo reddito in età lavorativa.
- Davide insegnante di filosofia al liceo, è nato il 10.10.1962; andrà in pensione con una anzianità contributiva di 40 anni e 4 mesi. Ad oggi ha un’anzianità di servizio di 30 anni.Il tipo di sistema applicato al calcolo della pensione è il misto e avrà un reddito da pensionato che sarà del 73,5% rispetto al reddito che percepisce come insegnante.
- Mara insegnante di italiano alle scuole elementari, nata il 10.10.1982; andrà in pensione con una anzianità contributiva di 38 anni e 4 mesi. Ad oggi ha un’anzianità di servizio di 10 anni. Il tipo di sistema applicato al calcolo della pensione è il contributivo e avrà un reddito da pensionata che sarà del 65% rispetto al suo reddito in età lavorativa.
Per colmare quello che viene chiamato con un anglicismo “gap” cioè la differenza tra reddito e pensione, ci sono strumenti ad hoc come il fondo pensione, dove sarà possibile effettuare dei versamenti liberi, facoltativi e senza alcuna penale di interruzione. Inoltre il fondo pensione ti consentirà un importante risparmio di carattere fiscale, che varia a seconda della tua aliquota marginale IRPEF (quanto guadagni) e del tempo di permanenza nel fondo.
Per tornare alla tua domanda iniziale “ Pensione statale, fondi pensione ed eventuali fondi integrativi permettono nel loro insieme di ottenere una rendita stabile e decorosa per la vecchiaia?” La risposta è sì, a patto che si versi una cifra adeguata a colmare la differenza tra pensione e reddito. Ovviamente quanto, dove e come versare va valutato in maniera diversa, per ogni singola situazione.