6 motivi per cui è conveniente versare il TFR nel tuo fondo pensione, anziché lasciarlo in azienda.

  1. Tassazione agevolata sul capitale. Il TFR lasciato in azienda, sconterà una tassazione nel momento in cui andrai a riscuoterlo, in base all’aliquota IRPEF media, che va da un 23% ad un 43%. Di seguito gli scaglioni:
  • sotto i 15.000 €: 23%
  • da 15.001 a 28.000 €: 27%
  • da 28.001 a 55.000 €: 38%
  • da 55.001 a 75.000 €: 41%
  • oltre i 75.001 €: 43%

Il TFR versato nel fondo pensione sconterà, invece, una tassazione che va da un massimo del 15% che si abbassa di uno 0,30 all’anno a partire dalla fine del quindicesimo anno, sino ad arrivare ad un minimo del 9%. Esempio: due lavoratori maturano alla fine di 43 anni di lavoro un TFR di 100.000 €. Il primo lavoratore che ha tenuto il proprio TFR in azienda e ha un’aliquota media del 27%, sconterà una tassazione di 27.000€. Il secondo lavoratore, che ha sottoscritto da subito un fondo pensione e ha chiesto al proprio datore di lavoro di versare i contributi nel fondo pensione, sarà soggetto ad una tassazione di appena 9.000€.

2. Tassazione agevolata sugli interessi. Sulla rivalutazione in fondi con sottostante diverso dai titoli di Stato (tassata al 12,5%), l’imposta sostitutiva dovuta ammonta al 17% anziché al 26%. Quindi, chi decidesse di farsi erogare il TFR in busta paga e poi reinvestirlo, vedrebbe tassati gli interessi in maniera molto più gravosa, rispetto a quanto vengono tassati in un fondo pensione. 

3. Maggior rivalutazione. In azienda la rivalutazione è dell’1,5% fissa a cui si aggiunge il 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, calcolato dall’ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente. Negli ultimi 10 anni il rendimento medio dei fondi aperti è stato del 3,7% contro la rivalutazione del TFR di appena l’1,8%. Nel lungo periodo una rivalutazione più alta porta a risultati molto diversi. Consideriamo uno stipendio di 1.500 €. Se lasci iato in azienda per 30 anni, con una rivalutazione dell’1,80% matura 13.982€ di interessi. Se investito in un fondo pensione , considerato l’interesse medio riconosciuto dai fondi pensione negli ultimi 10 anni, cioè un 3,7%, maturerà interessi per 35.033€.

4. Possibilità di richiedere anticipazioni: C’è la possibilità di richiedere da subito:

  • Fino al 75% per spese sanitarie, terapie e interventi per gravi motivi di salute per sé, il coniuge o i figli. 
  • Acquisto della prima casa per sé o per i figli: a partire dall’ottavo anno, fino al 75%. 
  • Altri motivi, a partire dall’ottavo anno, sino al 30%. 

Lasciando il TFR in azienda, la percentuale per spese sanitarie e acquisto della prima casa si abbassa ad un 70%. Scompare la possibilità di richiedere il 30% per qualsiasi altro motivo. Queste anticipazioni, a differenza del fondo pensione, si possono richiedere una sola volta, entro il 10% degli aventi titolo e col limite del 4% del numero complessivo dei dipendenti.

5. Maggiore sicurezza. Oltre al fatto che Il TFR versato nel fondo pensione costituisce patrimonio separato ed autonomo rispetto a quello del gestore e non è soggetto all’eventuale pignoramento da parte dei creditori del gestore; non è neppure aggredibile dai creditori dell’aderente.

6. I versamenti aggiuntivi da parte del lavoratore sono deducibili fino a 5.164,57, con un risparmio fiscale che varia in base all’aliquota marginale IRPEF da un 23% ad un 43%. Inoltre tale deduzione, abbassando il reddito imponibile, potrebbe permettere di passare un’aliquota IRPEF più bassa.

Condividi:

Più Posts

Zero alibi

Gennaio del 332 a.C.  Durante l’assedio di Tiro Alessandro Magno nota che il suo esercito sta posizionando  le navi in modo tale da rendere più